Dopo il primo periodo dedicato dai partner alla discussione ed organizzazione del Progetto, nel gennaio Presso l’ISIS Beretta di Gardone Valtrompia si sono svolti – all’interno del progetto Educare alle differenze di genere – cinque laboratori di scrittura emotivo-riflessiva che hanno coinvolto studenti di una classe quarta.
All’intero ciclo di laboratori è stato assegnato il titolo: Gener-are consapevolezza, dove il termine generare contiene in sé il genere, tema del progetto-madre e il dare alla luce, creare.
Ogni incontro si è focalizzato su due parole/concetti tra loro contrapposti e sulla necessità di passare dall’uno all’altro in un percorso di evoluzione e di crescita:
- dalla violenza al dialogo;
- dal pregiudizio al desiderio;
- dalla parola che ferisce alla parola che cura;
- dall’indifferenza all’interdipendenza.
Attraverso alcuni stimoli letterari, artistici, musicali o cinematografici, si è dunque tracciato un percorso possibile per restituire senso, consistenza, suono, odore a termini spesso abusati o male utilizzati, per costruire insieme un vocabolario pratico di resistenza, resilienza, coraggio e speranza.
Gli incontri, iniziati nella seconda metà di gennaio 2020 e proseguiti, con cadenza quindicinale, nel mese di febbraio, si sono interrotti dopo la terza data, a causa della sopravvenuta pandemia e della conseguente impossibilità di proseguire il lavoro nei locali della scuola.
Alla ripresa autunnale delle lezioni era stata programmata la ripresa dei laboratori in presenza ma, dato il riproporsi di una situazione sanitaria pericolosa, si è concordato con l’istituto scolastico di spostare gli ultimi due incontri su una piattaforma digitale. Il lungo lasso di tempo intercorso tra il terzo incontro e gli ultimi due, svolti nel mese di novembre, nonché il passaggio dalla modalità in presenza a quella on-line, hanno reso necessario un ripensamento della struttura del quarto e del quinto laboratorio. In particolare, si è dedicata parte del quarto incontro, non solo a ricostruire il percorso fatto fino a quel momento, ma soprattutto a ripensare a quei ‘mesi sospesi’ e alle tracce che essi avevano lasciato.
Da un punto di vista metodologico, si è fatto uso, oltre che di materiali letterari e video come già in precedenza, anche di slide che hanno consentito di proporre una partecipazione visiva al percorso laboratoriale. Alla conclusione del quinto incontro, si è inoltre chiesto alle ragazze e ai ragazzi partecipanti di “donare” alcuni loro scritti, che entreranno a far parte del testo finale, preziosa testimonianza e memoria dell’esperienza.
La partecipazione, oltre che sempre numericamente consistente (mai inferiore alle 13 presenze), è stata anche intensa sul piano dei contributi personali, in un crescendo di apporti di riflessione e condivisione, confermato anche dal fatto che tutte/i le/i partecipanti all’ultimo incontro (14) hanno poi inviato il proprio scritto che sarà pubblicato nel volume che darà conto del percorso svolto.
Il ruolo della referente per il progetto interna all’istituto e del docente di classe sono stati significativi e fortemente collaborativi, nonché di stimolo nei confronti delle e degli studenti e ciò ha certamente inciso sul clima emotivamente positivo che si è creato nel percorso laboratoriale e sulla qualità e quantità degli apporti personali portati dalle ragazze e dai ragazzi partecipanti.
Dottoressa Laura Mentasti – Formatrice con competenze in ambito sociologico
Dottoressa Mariella Mentasti- Formatrice con competenze in ambito pedagogico